Sud della Sicilia
Ci vorrà più di un viaggio per scoprire la più grande isola del Mediterraneo.
Marcellooo! vi porta, per cominciare, nel sud-est di una Sicilia barocca, natura e golosa. Agosto 2016, avevamo scelto la penisola di Ortigia, l’affascinante centro storico di Siracusa, con i viccoli dove si intrufolano l’aria marina e le Vespe.
Di ritorno in questo tappa inevitabile, scendiamo questa volta in una delle città più meridionali d’Italia, in mezzo alla natura, nella campagna di Noto.

Perchè visitare il Sud Est della Sicilia?
Ortigia - Siracusa
Dall’aeroporto di Catania, occorre 40min di strada per raggiungere Ortigia. Un soggiorno di una settimana è il minimo richiesto per scoprire quella che fu una delle più potenti e più belle città della grande Grecia, e anche per un totale rilascio.
Un patrimonio storico, testimone di una lunga mescolanza culturale.
Ogni chiesa, palazzo o cortile attirano l’occhio. Ogni stradina*ruelle dà una voglia di avventurarsi. Lungo la strada o sospesa ai balconi, la vegetazione di succulente dà vita alla pietra delle facciate.
Alcuni bambini giocano al pallone, dei turisti in ammirazione, la mamma che stende la sua biancheria o la nonna che fà la maglia. Ed i gatti, ovviamente, vagando di porta in porta. Da non perdere: la piazza del duomo e la sua cattedrale di stile barocco costruito sul tempio di Atena di cui le colonne sono sempre apparenti; la chiesa di Santa Lucia alla Badia ed il suo Caravaggio, il Castello Maniace.
Per iniziare la giornata, si prende un’abbondante colazione nuova generazione al Minù Caffè, #healthyenoninfretta. Delizioso smoothie avocado – latte di riso – basilico, limone !
Tra due visite, si assaggia un gelato nella brioche, tradizione siciliana, da Monzù, e si approfitta facilmente del mare accessibile in pieno cuore della città.
All’inizio della serata, come alle nostre abitudini, aperitivo time!
2 indirizzi provati ed approvati:
- Relax, al Mikatù,: per apprezzare la luce del tramonto in un bicchiere di Spritz.
- Barocco, al Gran Caffé del Duomo: sulla piazza * sur la place, proprio di fronte alla Cattedrale. Assaggiare un cocktail in un decor eccezionale, ed osservare la tradizionale passeggiata* balade dei locali e dei visitatori ammirativi.
Importante! A Ortigia, come in tutti i centri storici d’Italia, attenzione alla Zona a Traffico Limitato, ZTL * Zone à trafic limité, restrizioni di circolazione per i non- residenti. Una targhetta indica vicino al ponte, all’entrata della penisola, se la circolazione è autorizzata ai non residenti (il centro è controllato da telecamere). Riferirsi al vostro hotel o al proprietario del vostro b&b. Rischio di multa elevata. Parcheggio all’entrata di Ortigia. Ma niente panico, la più bella attività qui è di fare giri a piedi, ad ogni ora del giorno e della notte.
Via via, in spiaggia !
- A 15 minuti di Siracusa, arrivate in una delle più belle zone marine protette della Sicilia: Plemmirio. Qui, parecchie calette incontaminte, con accessi più o meno facili.
La nostra preferita: la baia di Pillirina, molto apprezzata dai locali. Acqua limpida, sabbia e piattaforme rocciose, snorkelling. Degli edifici all’abbandono e la leggenda maritima danno un vero e proprio atmosfera affascinante.
Posto selvaggio, si porta il picnic, acqua, ombrellone ed un pò di pazienza per parcheggiare la macchina. Per quelli che cercano più comfort, si sceglie il lido Varco23.
Circa 10 € per il lettino e 15 € per una colazione.
In alta stagione, prenotazione consigliata. - Riserva Naturale Cavagrande del Cassabile: a 25 minuti al sud di Siracusa. La riserva offre un lato con montagne, canyon, cascate ed un lato mare, Gelsomineto e la sua spiaggia di sabbia bianca. Vicinissimo alla spiaggia, parcheggio a pagamento o gratis a 10 minuti a piedi, lungo la strada. Forte affluenza ad agosto.
Per scoprire i dintorni di Ortigia:
- il Parco archeologico di Neapolis. Raggruppando un imponente teatro greco ed un amfiteatro romano. Dedicare una bella mattinata. Alla primavera, rappresentazioni teatrali e musicali.
- Palazzolo Acreide. A 40min in auto nelle terre. Unesco. La cittadina barocca festeggia il santo padrone, San Sebastiano, il 10 agosto. Festeggiamenti ricchi di colori. Ambiente tipico assicurato.


Noto
Eccoci adesso a 35 minuti di strada, al sud di Siracusa, in uno dei nuovi spot nei dintorni di Noto di cui non si voleva più partire. Non cercate più, passando il portale della proprietà I Carusi, è solo felicità. Location eccezionale, in mezzo agli uliveti e mandorli, di fronta alla riserva naturale di Vendicari, e il Mediterraneo nel fondo.
Noto, il nostro colpo di fulmine 2016.
Ricostruita interamente a 10 chilometri della sua situazione iniziale, in seguito ad un potente terremoto nel 1693, nello stile architettonico del barocco tardivo.
Finite i viali tortuosi. Delle strade alla quadrettatura regolare disegnano il nuovo piano della città. La principale: il corso Vittorio Emmanuele intorno al quale sono stati realizzati i principali palazzi e monumenti.
In alto, a 15 minuti dal mare, Noto approfitta di una posizione centrale per fare risplendere i talenti culturali e culinari organizzando parecchi eventi.
Cenate fuori in terrazza, e leggermente in discesa, alla Cantina Modica di San Giovanni sotto i balconi scolpiti di una delle più ammirevole vie di Noto. Un momento fuori dal tempo.
Altre opzioni per la cena* le dîner:
- Atmosfera raffinata dal A’ Mastra Noto: questo ristorante appartiene all’affascinante hotel La Dependance. Cucina familiare siciliana, impronta di modernità e profumata delle erbe aromatiche della regione.
- Al Dammuso Noto, approfittate dell’eleganza e della freschezza della grande sala a volta in pietra. Una carta di vini molto ricca ed una cucina siciliana emancipata che sa svegliare i sapori delle ricette tradizionali.
Prima (o dopo) la cena, si prende un drink sul tetto del nuovo Hotel Palazzo Gagliardi, aperto nel 2016: per una vista mozzafiata sulla città, la valle, e il mare.
Fare il bagno a qualche passo* tout près
la Riserva di Vendicari: a 20 minuti al sud di Noto. Lagune, coste rocciose, spiagge di sabbia fine per quasi 8 km ed un’acqua cristallina. Santuario migratorio per migliaia di uccelli, e anche qualche rovine archeologiche. Si prevedono tra 10 e 25 minuti di marcia secondo la spiaggia scelta. Abbiamo provato Cala Mosche, accesso indicato sulla strada verso Eloro. Pensare al picnic, o fare qualche spesa nel agriturismo vicino al parcheggio.
la spiaggia di Eloro, sempre nella riserva, accanto al sito archeologico dello stesso nome. Più frequentata perché l’accesso è più facile con la macchina.
La parola ” riserva naturale” sottintende spesso un accesso difficile, una strada di campagna non curata. Bisogna saperlo, anticipare alcuni dettagli, come una bottiglia d’acqua, una crema solare a portata di mano e anche, a volte, portare scarpe adattate. Ma la ricompensa è alla fine della strada!un poco più al sud, al di là della riserva, la spiaggia familiare di San Lorenzo sorprende tanto l’acqua è limpida. Spiaggia pubblica o lido sistemato, con supplemento.

BAROCCO BAROCCO, si continua !
Salite fino alla chiesa abbandonata di San Matteo per godere una vista panoramica sulla città e il mare.
Questo giorno, per noi, 47 gradi all’ombra. Che caldo * quelle chaleur! Ritmo molto rilassato e servizio sorridente nelle botteghe di artigianato locale.
Si degusta il gelato della Gelateria Nivera, inserito nel Gamberro Rosso (simile al Guide Michelin francese) tra le migliore gelaterie artigianali d’Italia. Ingredienti naturali che provengono dalla regione.
Un carabiniere*gendarme, sorpreso di vedere visitatori con questo caldo, non esita ad indicarci le spiagge più vicine. Particolarmente quella di Sampieri: al livello di Punta Pisciotto col Fornace Penna, chiamata anche ” Mannara.” Vecchio ed importante forno a tegole, distrutto da un incendio nel 1924, è considerato oggi come un monumento di archeologia industriale.
Scicli conosce in questo periodo un numero di visitatori meno importante che le altre città del Val di Noto, approfittiamone !

Modica
Quando vi parlevamo di Sicilia golosa…Ecco Modica! Perché golosa? Pazienza ne parliamo più giù.
Altra bella sorpresa della regione, Modica offre un’aria più “imperfetto”. La città è costruita su due fianchi di montagna. Uno di fronte all’altro, si distingue Modica Bassa lungo il Corso Umberto I e Modica Alta intorno al Duomo, uno dei quartieri più vecchi. Le vie tortuose e pittoresche animate da una vita di quartiere calma ed autentica, ci portano all’edificio emblematico della città, il Duomo San Giorgio e le sue 254 scale da salire. Vi rassicuriamo, si potrà rilassare e rinfrescare. Il caldo ci richiama all’ordine.
Ai piedi del Duomo, tra le buganville, il bar Sabadi, fa rivivere gli Orti * San Giorgio, les anciens potagers. In mezzo qgli alberi, si prendre un cocktail, sdraiat sulle sedie a sdraio. Panorama sui quartieri opposti.
#coolplacesottogliulivi

Qualche passo nella città e si apprezza immediatamente “la golosità” di numerose vetrine… Famosa per il suo know how artigianale secolare nel lavoro del cioccolato, trasmesso dagli Spagnoli nel XVe secolo (e provveniente delle metodi azteche del vecchio Messico) ci fermiamo da Sabadi (Bio e parecchie volte premiate) e/o da Bonajuto, la più vecchia fabbrica, per una cura golosa. Ognuno di loro perpetua la sua propria visione del know how locale.
Se siete a Modica per cenare, direzione la Locanda del Colonello, dietro il Duomo.
La sera, fi fa un giro ancora e ancora, nella città, le luci gli conferiscono una vera aria di presepio, degustando un ultimo pezzo di cioccolato al zenzero* au gingembre.
Colpo di fulmine 2017.
Marcellooo! non ha finito con la Sicilia. ve l’avevamo detto, ci vuole più di un viaggio… More to come!